Nuovo colpo di scena nella vicenda Melegatti. Stavolta la buona notizia è per i lavoratori che rimarranno al lavoro per preparare, come di consueto, già dalla seconda metà di dicembre, la campagna pasquale.
L’accordo di cassa integrazione ordinaria, proposto dall’azienda e su cui i sindacati avevano espresso convergenza dopo l’animata assemblea con i lavoratori nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto martedì, non sarà firmato.
Semplicemente perché il ricorso alla cig non serve. La svolta è arrivata ieri sera dopo il vertice tra azienda, sindacati e commissari del Tribunale - l’avvocato Bruno Piazzola e il commercialista Lorenzo Miollo - che vigilano sull’attuazione del piano predisposto dal commercialista Giambruno Castelletti, consulente esterno nominato dal cda della spa.
Management e sindacati, su indicazione dei commissari, hanno ripreso in mano il cronoprogramma Castelletti in cui non si parlava di interruzioni tra le due fasi, ovvero minicampagna natalizia e produzione per Pasqua, che arriverà l’1 di aprile. «A questo punto si è cercata una via d’uscita. Ed ecco la quadra: i dipendenti fissi (una settantina ndr) proseguiranno il lavoro. Dopo un lungo confronto per verificare le possibilità, è stata assicurata continuità anche ai 14 tempi determinati», spiega Maurizio Tolotto di Fai Cisl, sigla meno propensa all’ipotesi cig.
Per non lasciare a casa nessuno si è valutato di proseguire la produzione natalizia di un paio di giorni, per sfornare circa 5mila dolci per lo spaccio di San Giovanni, dove i clienti non mancano. «Abbiamo studiato incastri di ferie e tutte le possibilità di copertura di turni pur di assicurare continuità occupazionale e le migliori condizioni per iniziare la produzione pasquale».