Il governatore del Veneto Luca Zaia ha decretato con urgenza la chiusura della caccia con divieto assoluto dell’esercizio venatorio sull’intero territorio regionale da domani 29 ottobre a domenica 4 novembre, «in ragione delle eccezionali avversità atmosferiche previste e ai fini di incolumità dei cittadini veneti e di tutela della fauna selvatica».
La decisione è stata presa dal presidente Zaia consultando l’Unità di crisi costituita al fine di porre in atto quanto necessario per affrontare la grave situazione meteo prevista sul territorio regionale per i prossimi giorni e per la necessità di porre in essere ogni intervento ritenuto necessario per limitare i rischi alla popolazione derivanti dall’accesso e dalla presenza in aree che potrebbero essere soggette a pericoli di inondazioni, frane o smottamenti per l’eccezionale carico di pioggia previsto nelle prossime ore.
Il decreto è temporaneo per sette giorni, riguarda l’intero territorio regionale, quindi tutti gli ambiti di caccia, i comprensori e le riserve alpine, ed è strato sottoscritto su proposta della Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca, «che ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale», scrive Zaia nel decreto. Contro la decisione del presidente può essere proposto ricorso davanti il Tribunale amministrativo regionale entro 60 giorni o ricorso straordinario al presidente della Repubblica entro 120 giorni.
Per tutta la settimana, viene vietata anche la caccia e la pesca sportiva su fiumi e laghi, in relazione all’ondata di maltempo che ha iniziato a interessare il territorio.