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SANITA' E REGIONE

Azienda zero
Dal Consiglio
il "sì" alla riforma

L'interno di un ospedale
L'interno di un ospedale
L'interno di un ospedale
L'interno di un ospedale

Il Consiglio regionale ha concluso all’1.20 della scorsa notte la lunga maratona approvando con 27 voti a favore e 17 contrari il Pdl 23 che istituisce l’azienda Zero e organizza la sanità veneta in 9 Asl. 45 i presenti in aula al momento del voto finale, 44 i voti validi, nessun astenuto. Hanno votato a favore Lega Nord, Gruppo Lista Zaia Presidente, Forza Italia, FdL-An Mcr, SiamoVeneto. Contrari Pd, Movimento Cinque Stelle, Lista Tosi, Veneto del Fare, Lista Moretti. Il consigliere Marino Zorzato (Area Popolare) non ha partecipato al voto. Assenti al momento della votazione Franco Ferrari (Lista Moretti), Elena Donazzan (Forza Italia), Alessandra Moretti e Piero Ruzzante del Pd, Pietro Dalla Libera (Veneto Civico), Silvia Rizzotto (Lista Zaia Presidente).

L'ASSESSORE COLETTO

«In sanità, se stai fermo, in realtà arretri. Il Veneto va avanti con una nuova riforma amministrativa che non tocca i servizi alla gente, ma incide profondamente sulla burocrazia e sui costi amministrativi». Con queste parole l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto commenta l’approvazione, avvenuta nella notte in Consiglio regionale, della riforma della sanità veneta che, tra l’altro, riduce da ventuno a nove il numero delle Ullss e istituisce l’Azienda Zero per la gestione di numerose competenze ora frammentate tra le diverse Aziende. «Checchè ne abbiano detto poco avveduti critici - aggiunge Coletto - questa riforma non sfiora nemmeno ospedali, reparti e livello quantitativo e qualitativo delle cure, anche sul territorio, ma crea invece proprio le condizioni perchè, attraverso un’organizzazione più snella, si diano servizi ancora più efficaci recuperando risorse dalla spesa amministrativa». «Adesso - conclude l’assessore - ci si mette immediatamente al lavoro. Il tempo delle parole, anche quelle non veritiere, è finito. I Veneti vogliono fatti e risultati, e questo daremo loro».

IL GOVERNATORE ZAIA

«Con oggi va al suo posto una pietra angolare di tutta la legislatura. Riformare la sanità era un forte impegno elettorale, ma anche una necessità imprescindibile, per rispondere con un’organizzazione ancora più moderna alle sfide poste dalla contrazione dei finanziamenti nazionali, dal crescere dell’aspettativa di vita dei veneti e della loro richiesta di salute, per spostare ancora di più la barra della spesa dalla burocrazia alle cure, per sostenere ancor di più finanziariamente l’innovazione tecnologica e l’investimento sulle professionalità». Con queste parole, il presidente del Veneto Luca Zaia commenta l’approvazione, della riforma della sanità veneta, con la fissazione del numero delle Ullss a nove in tutto (erano 21) e con la nascita dell’Azienda Zero, pensata per la gestione di importanti funzioni amministrative, ora sparse nelle diverse Aziende con costi più elevati. «Ringrazio la mia maggioranza che ha dato in questo frangente una straordinaria dimostrazione di compattezza nel rispetto degli impegni presi in campagna elettorale - aggiunge Zaia - ringrazio il mio assessore Coletto e i nostri tecnici che hanno presidiato con spirito collaborativo questi lunghi mesi di aula; ringrazio il presidente Ciambetti per la sicura conduzione dei lavori; il presidente della Quinta Commissione Fabrizio Boron e tutti i capigruppo della maggioranza: ringrazio anche le opposizioni per il loro contributo di proposte e idee, alcune accolte, altre no, com’è nella normale dialettica democratica tra maggioranza e minoranza». «Potevamo fare prima - aggiunge il governatore - ma era giusto dare a tutti la più ampia libertà di espressione, sostanziata in decine di sedute e ben più di cento ore di discussione. Tutto ciò che c’era da dire è stato detto, poi la maggioranza ha fatto il suo dovere di Governo e dato ai cittadini le risposte che chiedevano». «Ora pancia a terra e lavorare - conclude Zaia - per trasformare il prima possibile le scelte in operatività. Non credo che alla gente interessi più di tanto avere vicino a casa uffici con targhette che smanettano carte, sono invece certo che i veneti vogliono efficienza organizzativa, qualità e razionalità della spesa, certezza di trovare nella loro regione le cure migliori per le proprie patologie. Con questa riforma il sistema sanitario veneto si adegua e progredisce».

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