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A Milano, Trieste, Torino, Roma, Napoli...

Musulmani d'Italia
«Pace nel nome
di un Dio unico»

Musulmani e cristiani, l'abbraccio a Milano
Musulmani e cristiani, l'abbraccio a Milano
Preti e imam si scambiano il segno di pace in chiesa

Cattolici e musulmani insieme, in numerose chiese d'Italia, per dire no al terrorismo e pregare per la pace.

MILANO. La partecipazione delle comunità islamiche alla santa messa, dopo i fatti di Rouen, «in questo momento drammatico è un segno di profondo rispetto verso la sacralità della vita, dei luoghi e dei ministri del culto. Non si tratta di una iniziativa individuale, ma di una testimonianza di compartecipazione sacrale, che vede contemporaneamente portare un segno di vicinanza spirituale» alla comunità cristiana. Così l’Imam Muhyiddin Bottiglioni, partecipando alla visita degli Imam e dei rappresentanti religiosi della Coreis nella chiesa di Santa Maria di Caravaggio, a Milano, prima dell’inizio della messa domenicale. «Questa è una testimonianza concreta, non teorica, di fratellanza con il cristianesimo. Un saluto fraterno in nome del Dio unico nel quale tutti ci riconosciamo. Grazie per questo momento e per avere accolto la nostra comunità».

TRIESTE. «Il terrorismo che sta sconvolgendo il mondo non è l’Islam, tutto ciò che è violenza "is not in my name", perchè l’Islam è una religione di pace che ci unisce alle altre fedi». È il messaggio di solidarietà e di pace che l’Imam di Trieste, Nader Akkad, ha portato questa mattina nella chiesa Notre Dame de Sion dove il presidente di Studium Fidei, don Ettore Malnati ha organizzato un incontro con la comunità islamica e le altre fedi cristiane dopo i tragici fatti di Rouen. Davanti alla chiesa si sono riunite la comunità cattolica e quella musulmana - che a Trieste conta una trentina di nazionalità - e quella serbo-ortodossa. Insieme hanno cantato e pregato esibendo striscioni con la scritta «Il terrorismo non è l’Islam»,

TORINO. Cattolici e musulmani insieme, anche a Torino. I rappresentanti delle moschee che fanno riferimento alla Associazione islamica delle Alpi partecipano alla Messa nella chiesa della Consolata, il santuario nel centro del capoluogo. L’iniziativa dopo l’assassinio a Rouen, in Francia, di padre Jacques Hamel. La preghiera durante le intenzioni dei fedeli, perchè «la pace è un dono di Dio - ha detto il sacerdote celebrante - che richiede la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non, musulmani e cattolici». Poi la stretta di mano, per lo scambio della pace, nell’abside alla sinistra dell’altare.

NAPOLI. «Insieme ai fratelli musulmani che sono qui oggi, ad allietare questa celebrazione, chiediamo al Signore il dono della pace»: lo ha detto il Vescovo ausiliario di Napoli, monsignore Gennaro Acampa, aprendo la messa del mattino nella Cappella del Tesoro di San Gennaro del Duomo di Napoli al quale partecipa una delegazione della federazione regionale della Campania della Confederazione Islamica in segno di solidarietà per l’omicidio del sacerdote cattolico, padre Jacques Hamel, avvenuto il 26 luglio nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray, nei pressi di Rouen, in Francia. Alla celebrazione partecipa Abdullah Cozzolino, segretario generale della Confederazione islamica italiana.

ROMA. Una delegazione della comunità islamica sta assistendo alla messa domenicale nella chiesa di Santa Maria in Trastevere per portare solidarietà alla Comunità di Sant’Egidio dopo i fatti di Rouen. Seduti in prima fila, davanti all’altare, tra gli altri, l’imam delle Moschea di via dei Frassini (Centocelle) e rappresentante dell’Ucoii, Mohammed ben Mohammed, l’imam della sala di preghiera di Magliana, Sami Salem, e l’imam della sala di preghiera di via Candia, Mohammed Hassan Abdelghaffar. Indossano i loro abiti tradizionali e all’ingresso, prima che iniziasse la liturgia, hanno salutato il rappresentante della Comunità di Sant’Egidio don Riccardo Mensuale. "Siamo qui per testimoniare solidarietà dopo l’attentato di Rouen - ha detto Mohammed ben Mohammed prima di entrare in chiesa - per esprimere vicinanza e unità. Nel discorso di venerdì ho invitato i fedeli a denunciare chiunque sia intenzionato a fare un danno alla società. Tra i fedeli sono sicuro che c’è chi è pronto a denunciare. Le moschee non sono luoghi in cui i fanatici si radicalizzano, le Moschee fanno il contrario del progetto di terrorismo: diffondono pace e dialogo".

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