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La Direzione del Partito Democratico ha ufficializzato la data delle primarie che dovranno scegliere il prossimo segretario dem. Si svolgeranno il tre marzo 2019. Ma tra le varie anime del partito continua lo scontro su regole e statuto. "Potevamo anticipare i tempi, Maurizio Martina era stato eletto segretario per definire procedure più snelle", attacca Andrea Orlando. "L'importante è fare le cose bene per un congresso aperto che parli al Paese", ribatte il segretario uscente e candidato. E anche secondo alcuni degli altri candidati restano degli scogli che dovevano essere superati. Per Francesco Boccia ad esempio sono sbagliati i tempi della chiusura della campagna di tesseramento, Cesare Damiano invece vorrebbe il voto aperto solo agli iscritti. L'unico terreno su cui sembrano tutti convergere è quello della risposta all'ex premier Romano Prodi, che aveva accusato i dem di preoccuparsi troppo di nomi e candidati e troppo poco di programmi. "Adesso che il congresso può partire i programmi emergeranno", rispondono in coro gli esponenti Pd. di Francesco Giovannetti

Pd, primarie il tre marzo: fuori dal Nazareno divergenze su regole e tesseramento

La Direzione del Partito Democratico ha ufficializzato la data delle primarie che dovranno scegliere il prossimo segretario dem. Si svolgeranno il tre marzo 2019. Ma tra le varie anime del partito continua lo scontro su regole e statuto. "Potevamo anticipare i tempi, Maurizio Martina era stato eletto segretario per definire procedure più snelle", attacca Andrea Orlando. "L'importante è fare le cose bene per un congresso aperto che parli al Paese", ribatte il segretario uscente e candidato. E anche secondo alcuni degli altri candidati restano degli scogli che dovevano essere superati. Per Francesco Boccia ad esempio sono sbagliati i tempi della chiusura della campagna di tesseramento, Cesare Damiano invece vorrebbe il voto aperto solo agli iscritti. L'unico terreno su cui sembrano tutti convergere è quello della risposta all'ex premier Romano Prodi, che aveva accusato i dem di preoccuparsi troppo di nomi e candidati e troppo poco di programmi. "Adesso che il congresso può partire i programmi emergeranno", rispondono in coro gli esponenti Pd. di Francesco Giovannetti