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Sono quattro finora gli alleati con cui il Movimento Cinque Stelle cercherà di formare un gruppo da presentare alle elezioni europee di maggio. Ne mancano ancora due all'appello, per poter partecipare alla corsa elettorale, ma il capo politico Luigi Di Maio si mostra piuttosto fiducioso nel giorno della presentazione, a Roma, dei partner già assicurati. C'è Karoliina Kahonen, membro fondato del partito finlandese Liike Nyt, partito che, come ammette la stessa Kahonen, "è nato appena 9 mesi fa e non conosce bene l'Europa né le regole dell'Ue". Pawel Kukiz, leader polacco di Kukiz '15 era un musicista fino a qualche anno fa, ed è riuscito a costruire il suo partito, sfidando le regole partitocratiche della Polonia, proprio grazie alla sua popolarità da palcoscenico. Il croato Ivan Vilibor Sincic afferma che per un progetto futuro di Europa chi vorrà entrare nella comunità non necessariamente dovrà adottare l'euro, ricalcando il precedente del Regno Unito prima della Brexit. Per finire il leader del partito Akkel, un partito di pastori greci, paragona il fenomeno dell'immigrazione alla "deportazione nazista o sovietica". video di Camilla Romana Bruno

M5S e gli alleati in Ue: tra inesperti e musicisti, c'è chi paragona l'immigrazione alla deportazione nazista

Sono quattro finora gli alleati con cui il Movimento Cinque Stelle cercherà di formare un gruppo da presentare alle elezioni europee di maggio. Ne mancano ancora due all'appello, per poter partecipare alla corsa elettorale, ma il capo politico Luigi Di Maio si mostra piuttosto fiducioso nel giorno della presentazione, a Roma, dei partner già assicurati. C'è Karoliina Kahonen, membro fondato del partito finlandese Liike Nyt, partito che, come ammette la stessa Kahonen, "è nato appena 9 mesi fa e non conosce bene l'Europa né le regole dell'Ue". Pawel Kukiz, leader polacco di Kukiz '15 era un musicista fino a qualche anno fa, ed è riuscito a costruire il suo partito, sfidando le regole partitocratiche della Polonia, proprio grazie alla sua popolarità da palcoscenico. Il croato Ivan Vilibor Sincic afferma che per un progetto futuro di Europa chi vorrà entrare nella comunità non necessariamente dovrà adottare l'euro, ricalcando il precedente del Regno Unito prima della Brexit. Per finire il leader del partito Akkel, un partito di pastori greci, paragona il fenomeno dell'immigrazione alla "deportazione nazista o sovietica". video di Camilla Romana Bruno