<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Le parole contano. Così come i valori di inclusione, coraggio e ottimismo di cui il brand di abbigliamento è da sempre portavoce. E non è un caso che per la nuova campagna Coach abbia scelto come regista proprio Spike Lee. Nel ritirare l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale (per il film "Blackkklansman"), dal palco del Dolby Theatre il regista statunitense ha mandato un messaggio di speranza: "Le elezioni presidenziali sono vicine. Facciamo una scelta morale tra l'amore e l'odio. Facciamo la cosa giusta". Nel cortometraggio realizzato per Coach, Spike Lee dirige Michael B. Jordan (Creed II, Black Panther) che a bordo di una moto attraversa il deserto di Los Angeles. Ma qualcosa cattura la sua attenzione, si tratta di pietre con incise parole negative: odio, male, intolleranza, bugie. L'attore le prende e le sostituisce con pietre che inneggiano a valori positivi come coraggio, verità, amore, sogni. Il messaggio è chiaro: mai come in questo momento è necessario costruire una nuova eredità. Spike Lee ha scritto il cortometraggio insieme ai figli Satchel e Jackson Lee, e il progetto continuerà nei prossimi mesi coinvolgendo altre personalità come l'artista di strada WhIsBe e il cestista dei Nets Spencer Dinwiddie (a cura di Marisa Labanca)

"Words Matter", Spike Lee dirige Michael B. Jordan nel cortometraggio di Coach

Le parole contano. Così come i valori di inclusione, coraggio e ottimismo di cui il brand di abbigliamento è da sempre portavoce. E non è un caso che per la nuova campagna Coach abbia scelto come regista proprio Spike Lee. Nel ritirare l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale (per il film "Blackkklansman"), dal palco del Dolby Theatre il regista statunitense ha mandato un messaggio di speranza: "Le elezioni presidenziali sono vicine. Facciamo una scelta morale tra l'amore e l'odio. Facciamo la cosa giusta". Nel cortometraggio realizzato per Coach, Spike Lee dirige Michael B. Jordan (Creed II, Black Panther) che a bordo di una moto attraversa il deserto di Los Angeles. Ma qualcosa cattura la sua attenzione, si tratta di pietre con incise parole negative: odio, male, intolleranza, bugie. L'attore le prende e le sostituisce con pietre che inneggiano a valori positivi come coraggio, verità, amore, sogni. Il messaggio è chiaro: mai come in questo momento è necessario costruire una nuova eredità. Spike Lee ha scritto il cortometraggio insieme ai figli Satchel e Jackson Lee, e il progetto continuerà nei prossimi mesi coinvolgendo altre personalità come l'artista di strada WhIsBe e il cestista dei Nets Spencer Dinwiddie (a cura di Marisa Labanca)