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"In Italia si è deciso di privatizzare senza fare mercato, senza vera concorrenza. Si è trasferito un monopolio dalla mano pubblica a quella privata. Senza nemmeno istituire da subito una efficiente Autorità regolatrice". Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione alla Camera dei Deputati sul crollo del ponte Morandi a Genova. La decisione di Autodstrade per l'Italia di rendere nota la convenzione con il ministero dei Traporti è così commentata dal ministro: "Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l&rsquo;Italia oggi ha deciso improvvisamente di voler fare trasparenza, cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all&rsquo;interesse pubblico. Lo ha fatto dopo i 43 morti di Genova ma in precedenza la stessa Società ci aveva formalmente diffidato dalla pubblicazione minacciando azioni legali". di Camilla Romana Bruno

Crollo ponte Morandi, Toninelli: "Autostrade, trasparenza dopo 20 anni di segreti"

"In Italia si è deciso di privatizzare senza fare mercato, senza vera concorrenza. Si è trasferito un monopolio dalla mano pubblica a quella privata. Senza nemmeno istituire da subito una efficiente Autorità regolatrice". Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione alla Camera dei Deputati sul crollo del ponte Morandi a Genova. La decisione di Autodstrade per l'Italia di rendere nota la convenzione con il ministero dei Traporti è così commentata dal ministro: "Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l’Italia oggi ha deciso improvvisamente di voler fare trasparenza, cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all’interesse pubblico. Lo ha fatto dopo i 43 morti di Genova ma in precedenza la stessa Società ci aveva formalmente diffidato dalla pubblicazione minacciando azioni legali". di Camilla Romana Bruno