Zerpelloni ritrova il vecchio amico Max
Alessio Faccincani Stavolta il saluto all'amico Max era d'obbligo. L'ultimo incontro risaliva a cinque anni fa, quando l'allenatore livornese era ancora alla guida del Milan. Il veronese Vittorio Zerpelloni, oggi rifinitore d'interni ma compagno di Allegri a Livorno nella stagione 1987-1988, covava da tempo questa opportunità. L'occasione perfetta è stata proprio la mattinata pre Hellas-Juventus. Un salto nel ritiro bianconero dell'Hotel Byblos Villa Amistà scortato anche dai figli Matteo e Simone. Una chiacchierata di mezz'ora per fermare le lancette del tempo. «Lui è sempre lo stesso», spiega Zerpelloni, «un toscanaccio di spirito, con la battuta sempre pronta», il ritratto dell'amico di quella stagione a Livorno. «Spesso lo ospitavo anche a casa mia, era un giovane di quel gruppo. Mi ricordo ancora quando giocava sul pianerottolo con mio figlio Matteo, il primogenito. A quel tempo mai nessuno avrebbe ipotizzato una carriera simile da tecnico. Oggi è fra i migliori al mondo». Amici di campo Vittorio e Massimiliano. Rapporti congelati per qualche anno, prima della nuova occasione. «Cinque anni fa mi dimenticai anche di chiedergli il numero di cellulare. Ora invece ce l'ho. Lui è stato disponibilissimo e per mezzora il tempo si è fermato. Ho ritrovato il Massimiliano di sempre e sono convinto che questa sia la sua più grande forza». Strappata pure la promessa di un viaggio a Vinovo per gli allenamenti della Juventus dei super campioni. Una mezzora fra vecchi aneddoti, anche per sciogliere la tensione di un prepartita solitamente scandito da riti quasi metodici. «E lui di questo mi ha ringraziato”, un ulteriore retroscena di Zerpelloni. «Ha per un attimo staccato la testa dalla solita routine, immergendosi a piedi pari nei ricordi di quel Livorno. Abbiamo condiviso tanti bei momenti da compagni di squadra. E lui ha il merito di non averne dimenticato nessuno. Ne sono pure rimasto stupito». Un incontro propiziato anche da un altro dei protagonisti di quel Livorno, Corrado Ottanelli, oggi commerciante di Piombino e regista di questa mezzora nel ritiro bianconero. «È rimasto il contatto più vicino a Massimiliano, lo devo ringraziare. Adesso però con il numero di cellulare cercherò di essere più autonomo. Finalmente dopo cinque anni ho rincontrato il mio amico Max. In 30 anni non è cambiato di una virgola. Anche i miei figli porteranno questa mezzora nel cuore». •