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IL CASO

Cori nazisti,
c’è un’inchiesta
per razzismo

Un’immagine tratta dal video che era stato girato durante la festa della Curva Sud e successivamente postato su facebook
Un’immagine tratta dal video che era stato girato durante la festa della Curva Sud e successivamente postato su facebook
Un’immagine tratta dal video che era stato girato durante la festa della Curva Sud e successivamente postato su facebook
Un’immagine tratta dal video che era stato girato durante la festa della Curva Sud e successivamente postato su facebook

La denuncia della Digos è sul tavolo del procuratore capo Angela Barbaglio, decisa a far luce su quanto avvenuto durante la festa della Curva Sud, che si è svolta il primo luglio all’interno dello stadio Bentegodi. Discriminazione razziale, secondo la legge Mancino: è in questo ambito che stanno indagando gli inquirenti. L’inchiesta è stata aperta da pochi giorni, ma già sarebbero state individuate le persone che hanno messo in atto le condotte finite nel mirino della procura. Il che significa che, a breve, qualche nome potrebbe comparire sul registro degli indagati.

«Si tratta di indagini delicate, perché ruotano attorno all’ambito di espressione di una convinzione», è il commento del procuratore Barbaglio, che forse proprio per questo ha deciso di occuparsi in prima persona del fascicolo. «Le attività di indagine sono in corso». Non si sbottona ulteriormente, il procuratore, che ora dovrà studiare attentamente l’informativa arrivata dalla Digos, dentro cui sono confluiti foto e video, che ritraggono alcuni momenti e immagini di quella sera.

Uno dei video che ha iniziato a girare sui social network, riguarda il momento in cui è salito sul palco il coordinatore Nord Italia di Forza Nuova Luca Castellini, che ha preso la parola dichiarandosi pronto a «svelare» chi fosse lo sponsor della serata che ha radunato centinaia di tifosi scaligeri. «Chi ha permesso questa festa», ha detto Castellini, «chi ha pagato tutto, chi ha fatto da garante ha un nome: Adolf Hitler». Nel video si può notare come alla «battuta» di un leader del tifo organizzato gialloblù esploda la gioia dei partecipanti, pronti a intonare anche il canto: «Siamo una squadra fantastica, fatta a forma di svastica...». Il video, pubblicato sulla pagina facebook No Boreal, ha totalizzato oltre 80mila visualizzazioni e 420 condivisioni con numeri in continuo aumento.

Un altro video diffuso sui social ritrae una parodia dissacrante della via crucis, con «figuranti» nei panni del Cristo della passione e con tanto di croci, che si conclude con un Alleluja che in realtà diventa un inno al fuhrer della Germania nazista.

Non appena i video sono diventati di pubblico dominio, la polemica è esplosa. Il primo a intervenire è stato Michele Bertucco, consigliere di Verona e Sinistra in Comune, che ha presentato una mozione di condanna dei cori nazisti al Bentegodi.

Poi è arrivato un fermo monito dalla presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni e dal presidente della Comunità ebraica di Verona Bruno Carmi. «Non possiamo che dirci profondamente allarmati per quanto accaduto (...) Non è il primo inquietante episodio di questo genere che coinvolge gruppi della tifoseria veronese», veniva ricordato nel messaggio, «siamo di fronte infatti a comportamenti reiterati di estrema gravità, che incitano a ideologie di odio e violenza contrari ai principi della nostra Costituzione e che minacciano le fondamenta democratiche del nostro Paese».

Non poteva astenersi da un commento anche il sindaco Federico Sboarina, che ha definito la vicenda «un caso singolo messo in moto a tarda notte probabilmente da qualche bicchiere di troppo», aggiungendo, «sono comunque atteggiamenti che non devono avvenire perché ottengono solamente effetti negativi. La ricaduta immediata è quella di dare alla città e alla tifoseria dell’Hellas Verona una immagine che non le rappresenta».

Dura la reazione del vescovo Giuseppe Zenti. «Macché goliardate, sono gesti incivili di un gruppo di forsennati della tifoseria veronese, contro i quali serve fermezza», ha commentato. «Gesti come questi sono inqualificabili, non si possono definire come ragazzate. Sono gesti incivili e qualcuno deve metterci rimedio». M.TR.

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