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il teatro in carcere

"Contro ragione"
I detenuti
vanno in scena

Un momento dello spettacolo

La forza evocativa della poesia di Pier Paolo Pasolini ha trovato voce e corporeità in 14 detenuti della Casa circondariale di Montorio coinvolti nel progetto “Contro ragione credere ancora – anno III”, avviato lo scorso maggio, e che si concluderà a inizio marzo, dell’associazione culturale Bagliori, gestito con la collaborazione della direzione del carcere, l’egida del ministero di Grazia e giustizia, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale e il sostegno della Fondazione San Zeno.

 

La messa in scena "Solo  l'amare conta", presentata venerdì e sabato a un pubblico ristretto, fatto entrare nell’istituto di pena, è stata curata dal regista Renato Perina, affiancato da Lara Perbellini, Valentina Dal Mas e Stefano Zampini. «È stata una sfida, «un azzardo», ha ammesso il regista che si divide fra l’insegnamento e il teatro, «ma devo dire che non cambierei questi attori con nessun altro professionista, che al loro confronto trovo inespressivo: hanno una potenza straordinaria nel dare alle parole di Pasolini potenza e sorpresa».

 

Margherita Forestan, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, ha annunciato che farà di tutto «per portare fuori dal carcere questa testimonianza di persone condannate a pene detentive lunghe, ancora con tanta rabbia per chi le ha denunciate e condannate, ma che hanno fatto un vero cammino di recupero della propria vita e il teatro ha realizzato in loro quello che la Costituzione prevede sia il significato della pena». 

Vittorio Zambaldo

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