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Terremoto, universitari nel Modenese
per far sorridere i bambini

TERREMOTO IN EMILIA. Studenti di Scienze motorie, docenti e amministrativi in partenza per Cavezzo e San Prospero. Progetto mirato per coinvolgere i più piccoli, anziani e disabili ospiti delle tendopoli con attività motorie, cultura e convivialità
Gli studenti universitari in partenza per le zone terremotate dell’Emilia FOTO M ARCHIORI
Gli studenti universitari in partenza per le zone terremotate dell’Emilia FOTO M ARCHIORI
Gli studenti universitari in partenza per le zone terremotate dell’Emilia FOTO M ARCHIORI
Gli studenti universitari in partenza per le zone terremotate dell’Emilia FOTO M ARCHIORI

Verona. Uno zaino con il necessario per una settimana in campeggio. Ma, soprattutto, pieno zeppo di entusiasmo, disponibilità e delle loro competenze sportive. E' questo il bagaglio che porteranno con sé, nell'Emilia martoriata dal sisma, gli universitari veronesi di Scienze motorie. I primi sette dei quali (su 200 persone che, tra studenti, docenti e amministrativi, al momento hanno aderito al progetto Univr per l'Emilia) partiranno lunedì per Cavezzo e San Prospero, i due Comuni del Modenese dove si conta la maggior parte dei danni. I ragazzi, in realtà, saranno sei. Perché il settimo, Matteo Fornaciari, è già sul posto: è nato là e ora vive in una tenda. E proprio il fatto che molti iscritti della facoltà, che attraverso la docente Francesca Vitali ha lanciato l'iniziativa, provenissero dalle zone terremotate ha funzionato da spinta per i giovani a partecipare. «Ho una compagna di corso di Carpi e dal primo giorno ho vissuto il dramma attraverso le sue parole», racconta Piera Giavarina, 20 anni, di San Bonifacio. «E poi ho amici che hanno vissuto l'alluvione dell'Est veronese: già allora avrei voluto aiutare, ora ho l'occasione buona anche perché grazie allo sport potremo distrarre i bambini. E questo conta come o forse più degli aiuti materiali». Obiettivo del progetto dell'ateneo (che dal 2 luglio fa parte, insieme a Coni, Caritas, Agesci, Csi e altre associazioni di volontariato del nucleo di coordinamento permanente che utilizzerà i volontari) è infatti coinvolgere bambini, anziani e disabili ospitati nelle tendopoli di 11 dei 18 Comuni colpiti con attività motorie. «Socialità, convivialità e condivisione sono le tre parole chiave che ci sono state trasmesse e che dovremo tradurre in attività concrete», spiega Francesca Vitali, docente di Psicologia dello sport, di origine modenese. «Saranno tredici settimane di campus ludico-sportivi animate dai nostri ragazzi, ma anche iniziative culturali e di intrattenimento gestite dagli studenti e dai docenti o dagli amministrativi delle altre facoltà: dal servire pasti ai corsi di inglese, dalla manutenzione al fare la spesa con un anziano, fino all'animazione e all'integrazione: Novi di Modena, per esempio, ha il record nazionale di nuovi nati da famiglie immigrate». Tutte attività che i ragazzi non vedono l'ora di mettere in atto. «E' quello di cui ci occupiamo sempre», raccontano Alessia Costantini e Giorgia Spigolon di Vicenza ed Enrico Montresor di Villafranca, in partenza lunedì con Enrico Nicolis di Fumane, Andrea Fauliri di Padova e Federico Pozzi di Udine. «Tutti, in estate, lavoriamo nei centri estivi. Avevamo una settimana libera tra la fine degli esami e il lavoro e abbiamo deciso di dedicarla a questo». Timore per quello che troverete? «No. Già adesso, lavorando con i ragazzini, vediamo famiglie con problemi, dalla separazione all'alcolismo. E poi andremo in gruppo, siamo molto uniti dallo sport che pratichiamo tutti i giorni insieme, sarà un'esperienza di lavoro e di vita». A chi ha deciso di partire verranno anche riconosciute 100 ore valide ai fini del tirocinio. «Verosimilmente questo non sarà affatto l'ultimo terremoto in Italia», conclude Vitali. «La nostra speranza è che da questa esperienza possa uscire un piccolo modello per trarre un insegnamento su come continuare a gestire l'emergenza anche ora che sono passate settimane dal sisma». Un'esperienza, quella degli universitari-volontari, che da ieri si può seguire anche attraverso il gruppo “Univr per l'Emilia” su Facebook.

Elisa Pasetto

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