Milo Manara sogna le atmosfere avventurose e solenni di Richard Wagner, i cicli epici nordici - la saga dei Nibelunghi, le gesta di Lohengrin - che ispirarono l’opera del compositore tedesco, come pure quella dei pittori preraffaelliti. «Sono molto attratto da tutta questa mitologia di cavalieri votati al bene, che ho potuto ammirare, in Baviera, nei dipinti dei castelli di Ludwig», spiega il maestro del fumetto. «Con questo, non nego di trovare affascinante, dal punto di vista figurativo, anche l’esotismo egiziano dell’Aida. E cosa dire de La bohème, che tra l’altro ha per protagonista un gruppo di artisti?»
Dal fumetto a Mozart
Ce n’è per stuzzicare la creatività del celebre disegnatore veronese, che a Jesi ha appena illustrato Mozart, mandando in scena le seducenti ninfe, tipiche del suo tratto, e i bestiali satiri, riprodotti sulle quinte semoventi del «Così fan tutte», alla prima della Stagione lirica di Tradizione del teatro Pergolesi. E Verona, che della lirica è il tempio?
Risposta sincera: «Finora sono stato interpellato solo da Jesi…». Risposta istituzionale: «Se a Verona mi chiedessero di illustrare le scenografie di un’opera, sarei molto onorato. Alcuni pezzi teatrali sono più nelle mie corde. Amo particolarmente Wagner e i miti cavallereschi cui si riferisce, che nella mia mente richiamano i dipinti preraffaelliti; ma se mi fosse proposto di tradurre in immagini un altro lavoro, sarei pronto».
Chiosa: «Da cinquant’anni sono un professionista del disegno: sarebbe sicuramente una sfida affascinante confrontarmi con la regia e far scaturire, all’atto pratico, la migliore soluzione».
Successo con l'opera a Jesi
Intanto, il suo «Così fan tutte» è stato accolto, pochi giorni fa, con lanci di rose sul palco da parte del pubblico entusiasta. Un’esperienza di successo che dovrebbe portare a una riflessione, anche nella città nativa di Manara, su come «sfruttare» il talento del maestro con un abbinamento inedito sul palcoscenico più famoso della lirica.
Nel frattempo Manara, che per la precisione è di origine valpolicellese, ha di nuovo illustrato l’etichetta di un vino - già lo aveva fatto per varie bottiglie blasonate - ma, stavolta, per un vino molto particolare: il Vin Santo per la parrocchia di Negrar.
L'etichetta per il Vin Santo
Ironia del destino per il cantore dell’eros a fumetti? Risposta sincera numero due: «Non sono capace di disegnare solo donnine, posso anche illustrare la parabola evangelica del buon samaritano». E racconta: «Mi è stato richiesto questo dono, da parte del parroco, e l’ho esaudito con piacere, considerandolo anzi un privilegio, tanto più che la finalità è di tipo benefico».
«Del resto», prosegue Manara, «storicamente gli artisti sono sempre saltati da un soggetto all’altro, fra il sacro e il profano».
Da quattro anni il fumettista dona alla parrocchia negrarese una sua creazione per valorizzare circa 200 bottiglie numerate che, vendute, danno un ricavato per le opere solidali stabilite dalla parrocchia stessa. Niente signorine lascive: i temi, finora, sono stati mani intrecciate, un pellicano in volo, Gesù sofferente. E ora il samaritano.
«Inoltre», aggiunge Manara, «non considero il buon samaritano un tema propriamente religioso: nella narrazione evangelica si tratta di una persona anonima - forse un pagano incallito - però la sua caratteristica di spicco è di essere un uomo di buon cuore. Tutto il Vangelo è apprezzabile anche da parte di chi non crede».
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