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La decisione del giudice

Ubriaca e violenta prende a morsi il marito e gli rompe un vaso sulla testa: allontanata dalla famiglia

Una 37enne accusata di maltrattamenti al coniuge e al figlio
Il tribunale di Verona
Il tribunale di Verona
Il tribunale di Verona
Il tribunale di Verona

Chi l’ha vista ieri in tribunale, l'ha descritta come una donna minuta e tranquilla. Di forza, però, sembra averne parecchia o almeno così emerge dal capo d’imputazione. Nel provvedimento, si parla di «reiterate condotte di minaccia e lesioni personali nei confronti del marito e del figlio», culminate il 14 maggio scorso con la rottura di un vaso di terracotta sulla testa proprio del coniuge con conseguente trauma cranico e cure per dodici giorni.

 

Era il giorno della fine del ramadan e la signora, di origini marocchine, aveva pensato bene di festeggiare, alzando notevolmente il gomito. Una volta tornata nella sua casa alla periferia di Verona, se l’era presa con il marito veronese che si era rifiutato di darle dei soldi forse per proseguire la sua bevuta. E lei ha reagito aggredendolo con morsi e graffi oltre a lanciargli addosso il telefonino e ha finito la sua «perfomance» con la rottura del vaso di terracotta sulla testa del marito.

 

Ecco qui una prima parziale ricostruzione della vicenda trattata ieri mattina nell’ufficio del gip Paola Vacca alla quale il pm Marco Zenatelli aveva chiesto la convalida della misura del divieto di avvicinamento alla casa di famiglia.

 

L’accusa a carico della donna parla di maltrattamenti durati per alcuni mesi nei confronti di marito e figlio. La trentasettenne, difesa da Mattia Lancerotto, si è avvalsa della facoltà di non rispondere e al termine dell’udienza, il giudice ha convalidato la misura e la donna non potrà così più tornare nella casa condivisa fino ad una quindicina di giorni fa con marito e figlio nella nostra città.

 

L'articolo completo su L'Arena in edicola

Giampaolo Chavan

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